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Il clima in Italia sta subendo dei cambiamenti drastici e preoccupanti, che hanno effetti negativi su diversi aspetti della vita sociale, economica e ambientale.
In questo riassunto, vogliamo illustrare quali sono i principali problemi del clima in Italia e perché è importante conoscerli e affrontarli.
Uno dei problemi più evidenti è l’innalzamento del livello del mare, causato dal riscaldamento globale che provoca la dilatazione delle acque e lo scioglimento dei ghiacci terrestri.
Questo fenomeno mette a rischio migliaia di chilometri quadrati di aree costiere italiane, che potrebbero essere sommerse entro il 2100 se non si interviene con politiche di mitigazione e adattamento.
Tra le zone più colpite ci sono Venezia, che ha subito nel 2019 una storica acqua alta, ma anche altre città e infrastrutture lungo le coste.
Un altro problema è la variazione delle precipitazioni, che diventano meno frequenti ma più intense.
Questo comporta una maggiore esposizione a fenomeni meteorologici estremi, come nubifragi, siccità, trombe d’aria e alluvioni, che provocano danni ingenti alle persone, alle colture e alle strutture.
Nel 2020, l’Italia ha registrato 239 eventi estremi e 20 vittime a causa del clima.
Inoltre, la riduzione delle piogge nel periodo estivo ha effetti negativi sulla disponibilità e qualità dell’acqua, una risorsa fondamentale per l’agricoltura, l’industria e il consumo umano.
Infine, un problema grave è l’aumento delle temperature medie, che raggiungono valori sempre più elevati in tutte le stagioni e in tutte le regioni.
Si prevede che entro il 2050 la temperatura aumenterà di 2 gradi rispetto al periodo 1981-2010, e fino a 5 gradi a fine secolo nello scenario più pessimistico.
Questo implica una maggiore frequenza di giorni caldi e secchi, con temperature minime superiori a 20 gradi e periodi senza pioggia più lunghi.
L’aumento del calore ha conseguenze negative sulla salute umana, sulla biodiversità, sull’agricoltura e sull’energia.
Questi sono solo alcuni dei problemi del clima in Italia, che richiedono una presa di coscienza collettiva e un’azione urgente da parte di tutti gli attori coinvolti: governo, imprese, cittadini.
Solo così possiamo limitare gli impatti negativi del cambiamento climatico e salvaguardare il nostro patrimonio naturale e culturale.
Cambiamenti climatici
Le temperature globali medie sono aumentate considerevolmente rispetto all’epoca che precede la rivoluzione industriale e hanno raggiunto il picco massimo fra il 2010 e il 2019, il decennio più caldo registrato fino ad ora. Dei 20 anni più caldi registrati, 19 si sono verificati dal 2000.
I dati del Programma europeo di osservazione della terra Copernicus indicano che il 2020 è stato l’anno più caldo mai registrato in Europa. La maggior parte delle prove scientifiche a disposizione dimostrano che tale anomalia è dovuta all’aumento delle emissioni di gas serra (GHG) prodotte dalle attività umane.
La temperatura media globale attuale è tra 0,94 e 1,03 °C più alta rispetto alla fine del diciannovesimo secolo. Gli scienziati ritengono che un aumento di due gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali possa avere conseguenze pericolose e catastrofiche sia sul clima che sull’ambiente.
Per questo motivo la comunità internazionale concorda sul fatto che il riscaldamento globale debba rimanere ben al di sotto dei 2 °C.
Ridurre le emissioni di gas serra
Per ridurre le emissioni delle centrali elettriche e delle industrie, l’Unione europea ha messo in pratica il primo mercato delle emissioni. Con il sistema di scambio delle emissioni (ETS, dall’inglese Emissions Trading System), le aziende devono acquistare permessi per emettere CO2. Ciò significa che meno inquinano, meno pagano. Questo sistema copre il 40% delle emissioni totali di gas a effetto serra nell’UE.
Il Parlamento europeo sta attualmente valutando la riforma dello schema al fine di allinearlo ai più ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni contenuti nel Green deal.
Per quanto riguarda il trasporto su strada, nel giugno 2022 ha appoggiato la proposta che mira al raggiungimento di emissioni zero per le auto e furgoni nuovi.
Fino ad ora, non esistevano requisiti UE finalizzati alla riduzione le emissioni di gas serra per le navi. Come proposto nel pacchetto Fit for 55, il trasporto marittimo verrà incluso nella riforma del sistema ETS dell’UE.
Nel giugno 2022 il Parlamento ha votato a favore di una revisione dell’ETS per il settore dell’aviazione, ivi compresi tutti i voli in partenza dallo Spazio economico europeo in programma.